Ape social e lavori gravosi, emanato il decreto per lo stop dell’età pensionabile per 15 lavori

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Età pensionabile, arriva il decreto che sancisce lo stop per 15 categorie. Pochi giorni fa, il presidente della commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, tra le varie proposte del PD per la prossima legislatura, aveva ribadito quella di rendere strutturale l’Ape Social, introdotta lo scorso anni, ed aveva sottolineato l’importanza di eliminare il vincolo che consente di poter andare in pensione con 41 anni di contributi (a prescindere dall’età) solo a condizione che si siano svolti dodici mesi di attività prima dei 19 anni, e che i 41 anni di contributi non debbano valere soltanto per chi svolge i lavori gravosi, per quali giungono buone notizie, visto che è finalmente giunta la firma del decreto attuativo che esenta quindici categorie di lavoratori, che svolgono compiti particolarmente gravosi, dall’aumento dell’età pensionabile a 67 anni nel 2019. Per loro resterà il limite di età di 66 anni e sette mesi.

Le novità introdotte dal decreto sull’ampliamento dei lavori gravosi esclusi dall’età pensionabile.

Le novità del decreto ministeriale sulle 15 categorie di lavori gravosi viene spiegata da Stefano Patriarca, uno dei tecnici di Palazzo Chigi che ha lavorato al dossier, che sottolinea come il decreto “consente di allargare la platea dell’Ape sociale e dei precoci per il 2018 e permette nel 2019 e 2020 il pensionamento senza il previsto adeguamento alla speranza di vita a circa 49.800 lavoratori”. Questi numeri si aggiungono ai 69.400 lavoratori che potranno usufruire o dell’Ape sociale o pensionarsi con 41 anni di contributi a qualsiasi età” (i precoci). Nel complesso tra il 2017 e il 2020 circa 119.200 persone potranno, se vorranno, anticipare l’uscita dal mercato del lavoro senza nessuna penalizzazione della pensione.

15 lavori gravosi esentati dall’innalzamento dell’età pensionabile riguardano gli infermieri e ostetriche; muratori; facchini; badanti; addetti alle pulizie; addetti alla raccolta di rifiuti; conciatori di pelli; operai e braccianti agricoli; marittimi; addetti alla pesca; siderurgici e lavoratori del vetro; maestre/i di asilo nido e scuole dell’infanzia; macchinisti ferroviari; camionisti; conduttori di gru, autogru su autocarro, cestelli con piattaforma aerea, carrelli industriali.

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