Amnistia e indulto: il parere contrario del sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi

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Molto si sta discutendo della situazione drammatica che si sta vivendo nelle carceri in questi ultimi giorni, tra rivolte, fughe ed evasioni. Una situazione di emergenza che sta creando non poche preoccupazioni. Intervistato da La Notizia nell’articolo a cura di Davide Manlio Ruffolo il sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi ha espresso il proprio parere sulla situazione che si sta verificando nelle carceri, manifestandosi contrario alla richiesta arrivata in questi giorni da più parti relativa alla concessione dell’amnistia e indulto come rimedio per risolvere la situazione.

L’opinione del sottosegretario Vittorio Ferraresi sull’adozione di amnistia e indulto.

Secondo il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi, indulto e amnistia non portano da nessuna parte, ciò che è davvero utile è investire nel sistema penitenziario. Ferraresi illustra la situazione nelle carceri italiane: “Al momento, dopo le proteste e le rivolte, la situazione è rientrata in praticamente tutti gli istituti ed è sotto controllo, grazie soprattutto alla Polizia penitenziaria e a tutti gli appartenenti dell’Amministrazione penitenziaria, alle forze dell’ordine e alla magistratura”.

Su una possibile connessione tra sovraffollamento carcerario e le rivolte di questi giorni il sottosegretario si è così espresso: “Si tratta di un problema atavico che deriva da decenni di incuria in termini di edilizia penitenziaria, di assunzione del personale e di politiche rieducative. Noi siamo intervenuti subito su questi tre punti, ma la situazione che ci siamo trovati davanti non è buona. Tuttavia non credo che queste rivolte siano dovute al solo problema del sovraffollamento”.

Sulla possibilità di adottare amnistia e indulto per risolvere il problema il sottosegretario ha spiegato i motivi della sua contrarietà: “Indulto e amnistia non portano da nessuna parte. Bisogna migliorare le condizioni di vita all’interno degli istituti, avere più posti detentivi, potenziare la possibilità di lavorare all’interno e all’esterno dei penitenziari e assumere agenti di Polizia penitenziaria. Al momento abbiamo già finanziati e in parte assunto più di 2.500 agenti e presto ne arriveranno altri, oltre a più di 200 milioni di euro investiti per l’edilizia penitenziaria”.

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