A giugno il fisco esigerà 53,3 miliardi ai contribuenti italiani!

Esonero parziale dei contributi per autonomi e P. Iva, ecco le novità

Fisco, le ultime news. E’ in arrivo la stangata. A giugno il fisco comincia a presentare il conto ai contribuenti italiani.

Entro il 30 giugno, infatti – tra le ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori, Imu e Tasi, Iva, l’Ires, Irpef delle partite Iva, Irap, Tari e tutta una serie di altre imposte minori – le famiglie, le imprese e i lavoratori autonomi dovranno versare 53,3 miliardi di euro di tasse.

La stangata di giugno: gli italiani la pagheranno… cara!

È quanto segnala la Cgia di Mestre evidenziando che l’impegno economico più gravoso lo dovranno sostenere le imprese; tra il pagamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori verseranno all’erario 11,4 miliardi di euro. Il gettito previsto dal pagamento della prima rata dell’Imu-Tasi sulle seconde/terze case è di 9,8 miliardi di euro. La quota parte delle famiglie ammonta a circa 5 miliardi di euro.

Per i contribuenti con scadenza mensile (imprese e lavoratori autonomi), il versamento dell’Iva relativo al mese di maggio si attesterà sui 9,4 miliardi di euro.

Su questa imposta la CGIA torna a ribadire un concetto già espresso più volte nelle ultime settimane. Bisogna cioè evitare che dal prossimo 1 gennaio l’Iva torni ad aumentare. Non solo perché colpirebbe in particolar modo le famiglie meno abbienti e quelle più numerose ma anche perché il ritocco all’insù delle aliquote avrebbe un effetto recessivo per la nostra economia.

Il 60 per cento del Pil nazionale è riconducibile ai consumi delle famiglie. Se l’Iva dovesse salire ai livelli record previsti, per le botteghe artigiane e i piccoli commercianti sarebbe una iattura, visto che la stragrande maggioranza dei rispettivi fatturati è attribuibile alla domanda interna.

Altrettanto oneroso sarà il pagamento del saldo 2017 e dell’acconto 2018 relativo all’Ires (Imposta sui redditi delle società di capitali): le imprese saranno chiamate a versare 9,1 miliardi di euro.

L’Irpef in capo a tutti i lavoratori indipendenti (partite Iva) e agli altri percettori di reddito (da fitti, altri proventi, etc.), peserà per circa 4,3 miliardi. Il saldo 2017 e l’acconto 2018 dell’Irap, invece, costeranno alle attività produttive 3,2 miliardi.

L’Ufficio studi della CGIA fa notare che il gettito di ciascuna imposta riportata in questa elaborazione è stato stimato sulla base dell’andamento registrato negli ultimi anni. Oltre a ciò, si è tenuto conto degli effetti economici dovuti alle modifiche legislative intervenute nell’ultimo periodo.

Sebbene sia stata eliminata la Tasi sull’abitazione principale, si ricorda che a giugno i contribuenti saranno comunque chiamati al versamento della prima rata della Tasi e dell’Imu sui seguenti immobili: seconde case a disposizione, quelle locate, gli immobili strumentali (alberghi, capannoni, negozi, uffici, botteghe artigiane, etc.) e le abitazioni di lusso.

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